Ciao, sono Devid Venara e in questo articolo vorrei parlarti della differenza tra crescita personale e spiritualità.
Negli ultimi anni questi due campi della ricerca umana sono esplosi. Da una parte troviamo i coach, i life coach, i motivatori, autori e insegnanti di tecniche di apprendimento, di linguaggio del corpo, di comunicazione, di cooperazione, management, leadership, business.
Dall’altra parte troviamo scrittori, conferenzieri, maestri spirituali, terapeuti e insegnanti di pratiche spirituali.
Ma qual’è la differenza tra questi due cammini di crescita interiore.
Vediamo il primo.
La crescita personale
Che scopo ha la crescita personale nella nostra vita?
Vedi, la crescitapersonale, come dice la parola stessa, serve allo scopo di accrescere le qualità e le abilità della personalità, del nostro ego, di colui che coscientemente diciamo essere noi stessi.
Questo sta a significare che accresceremo tutte quelle qualità che ci consentono di vivere serenamente nella società in cui ci troviamo, migliorando le capacità di interagire con la cultura in cui viviamo, poichè la nostra identificazione con la personalità è un’arte da apprendere per poter essere efficaci nella vita quotidiana.
Alcune delle cose che potremmo imparare sono:
- non procrastinare
- credere in ciò che pensiamo
- rialzarci dopo una sconfitta o un fallimento
- apprendere una nuova tecnica comunicativa
- studiare per accrescere la nostra conoscenza del mondo
- imparare le social skills per interagire con colleghi, amici, collaboratori
- gestire il denaro, le finanze della famiglia e gli investimenti per il futuro
- fare attività fisica, apprendendo la disciplina e la fermezza delle nostre decisioni
- leggere veloce o altre forme di apprendimento rapido
- e tante altre…
Questo settore della ricerca interiore è molto importante perchè non solo ci consente di impattare nella realtà in maniera efficace, ma costruisce in noi una personalità sicura di sé e responsabile della propria vita.
La crescita personale, in poche parole, porta l’uomo a sentirsi appagato della propria vita o a sentirsi fullfilled, come si dice in inglese, vale a dire, pieno, soddisfatto e appunto, appagato.
Vale a dire contento della propria situazione finanziaria, lavorativa, fisica, cioè della propria situazione MATERIALE.
Ma, come hai potuto sentire, non ho nominato la parola Felicità.
Questo perchè c’è una grande differenza tra appagamento e felicità. Il primo deriva da un senso di controllo che si crede di avere all’interno della propria vita. Ci sentiamo appagati quando la vita va come vogliamo.
Ma come avrai potuto intuire, sentirsi appagati non vuol dire sentirsi felici.
Ed è qui che la spiritualità fa il suo lavoro più importante!
La spiritualità
La spiritualità, serve a sviluppare al nostro interno l’esperienza di esistere nel momento presente, slegata dalle idee che abbiamo del mondo, della società o della cultura.
La spiritualità è quel cammino che ci conduce alla vera felicità, l’arte sublime del vivere nel qui e ora, in armonia con tutto ciò che esiste.
Gli insegnamenti della spirituaità appaiono più astratti di quelli della crescita personale, per questo motivo, per molti è un lavoro che comincia più in là con gli anni.
Oggi, tuttavia esiste un gran numero di giovani che comincia già prestissimo una propria ricerca di questo tipo. Questo perchè stiamo vedendo chiaramente che la sola crescita personale produce persone capaci di tanto nel mondo ,ma poco in se stessi.
Oggi la spiritualità è diventata un’area pratica, dove sempre più autori, insegnanti e conferenzieri propongono esercizi di risveglio antichissimi, magari abbinati alle ultime ricerche scientifiche, come faccio io nel video corso al risveglio di Expanda.
Allora oggi, nella spiritualità, alcune cose che potremmo imparare sono:
- La meditazione
- La gestione delle emozioni
- La gestione dei propri pensieri
- La presenza nel momento presente
- L’accettazione
- Il perdono
- Il non giudizio
- e molti altri argomenti.
Mentre nella crescita personale lavoriamo pper avere il controllo, all’interno della ricerca spirituale, facciamo l’opposto vale a dire, lavoriamo per disfarci dei nostri desideri egoici, della nostra volontà mentale e ci lasciamo andare alla volontà divina.
Da una parte dobbiamo essere capaci di identificarci nella materia per saper gestire la vita quotidiana. Dall’altra parte dobbiamo vivere nel momento presente, disidentificandoci dai propri pensieri e emozioni e connettendoci con la matrice di tutto ciò che esiste.
Questa è la vita, l’equilibrio tra i due lavori, uno nella materia e l’altro nello spirito.
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Ma Cosa vuol dire tutto questo discorso nella vita quotidiana?
Nella vita quotidiana questo può voler dire una miriade di cose. Ti faccio un mio esempio.
Qualche giorno fà stavo finendo gli ultimi video del mio nuovo videocorso e tutto d’un tratto il mio pc mi ha abbandonato, lasciandomi senza file e senza più nessuna password.
In questo caso io ho lavorato molto per arrivare dove sono oggi. Ho sviluppato le mie conoscenze sin dalla mia adolescenza studiando e sperimentando con diversi blog e format prima di arrivare ad Expanda.
Allo stesso tempo ho studiato per anni digital marketing, letto decine e decine di libri sul business, sula produttività e su una lunga serie di temi per far si che il mio progetto potesse vedere la luce alla fine del tunnel.
10 anni fà mi imposi che avrei raggiunto il obiettivo: sposarmi con una donna fantastica, girare il mondo e lavorare dal mio computer.
Cosi ieri mentre installavo i primi pacchetti di windows, ho realizzato qualcosa.
Li davanti a me, nella scrivania avevo la mia carta di credito, il mio cellulare, passaporto e computer e d’un tratto mi sono ricordato della immagine che attaccai nella mia camera parecchi anni fà. eccola qui. Non è l’originale ma simile.
In questa immagine ritraevo lo stile di vita che volevo raggiungere da li a 10 anni.
Beh, ieri mi sono semplicemente accorto che quello stile di vita è adesso il mio stile di vita. E questo è stato un pò uno schock perchè quando attaccai quella immagine in camera mia ero certo che se avessi raggiunto quell’obiettivo avrei sicuramente torvato la felicità, la gioia di vivere.
Bene, avevo torto marcio. Non solo non sono ancora felice, ma oggi i miei obiettivi sono ben diversi da quelli di una volta.
Cosa voglio dire con tutto questo?
Voglio dire che quando nella vita ci poniamo degli obiettivi, questi ci danno la spinta, il proposito di agire tutti i giorni, di creare, di sviluppare il proprio corpo, la propria intelligenza. Tutto questo è assolutamente importante nella nostra vita, altrimenti cosa ci staremmo a fare qui sul pianeta. Di certo non solo a guardare le nuvole che scorrono nel cielo.
Ma guardare le nuvole che scorrono nel cielo potrebbe essere quella pratica spirituale di presenza nella quale ci riconnettiamo con l’esistenza e riconosciamo di non essere le nostre preoccupazioni o i problemi della nostra vita, ma bensi la consapevolezza che sta dietro, il chè ci guida verso la vera felicità.
Perciò, per chiudere questo articolo, il messaggio di fondo è questo:
E’ importante che nella vita di ognuno di noi ci siano entrambi gli aspetti della propria ricerca, sia quello personale che spirituale, come d’altronde cerco di fare su Expanda.
Ma cosa più importante, dobbiamo comprendere che la vera felicità non arriverà mai dal raggiungimento dei nostri obiettivi o dal successo raggiunto nella propria vita, ma bensi dalla nostra capacità di vivere nella consappevolezza di essere parte di un tutto indivisibile, una serenità di fondo che infonde in noi la vera gioia esistenziale.
Questo è tutto. Ti ringrazio per la lettura e ti invito a iscriverti al canale e ad iscriverti alla newsletter di Expanda che trovi nella homepage del blog.
LIBRO CONSIGLIATO: https://www.expanda.it/blog/the-carpenter-libro
Ti mando un abbraccio e ci vediamo alla prossima.
Ciao!