Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente, sei consapevole di vivere in una società a maggioranza superficiale, dove l’uomo è vittima e servo di un sistema fossilizzato, governato da poteri forti che lavorano per mantenere l’uomo addormentato e massimizzare i propri profitti.
Questa è quella che possiamo chiamare “la vecchia coscienza”.
Guardiamo la televisione e vediamo solo guerre e distruzione. Usciamo di casa e notiamo la superficialità della gente, le loro maschere e tutti gli aspetti negativi di un sistema vecchio ed ormai in decadenza.
Cosi, spinti dal nostro desiderio di voler cambiare le cose, cominciamo a giudicare tutto e tutti per i loro atteggiamenti. Vediamo tutti gli aspetti sbagliati della società e ci puntiamo il dito, aspettandoci che la gente si svegli e cominci a cambiare le cose.
Andare oltre senza distruggere il vecchio
A questo proposito, vorrei soffermarmi sulle parole di un grande maestro indiano. Il suo nome era Jiddu Krishnamurti ed enunciò qualcosa che pressapoco diceva cosi:
Il bisogno di distruggere il vecchio da parte del nuovo, fa si che il nuovo diventi già vecchio perchè vecchio è il bisogno di distruggere.
Cosa vuol dire superare il giudizio?
Vuol dire che se continuiamo a giudicare il vecchio e ad aspettarci che questo cambi sotto l’influenza dei nostri giudizio, per un nostro bisogno mentale, questo non cambierà mai, anzi, quello che noi stiamo offrendo come nuovo, in realtà sarà già vecchio.
Ma perchè?
Perché giudicare è esso stesso un atteggiamento della vecchia coscienza. Condannare è un atto vecchio, poiché, nella nuova coscienza esiste accettazione, perdono, compassione, amore e discernimento.
Il giudizio è qualcosa di vecchio che va compreso, accettato e trasceso nella sua componente superiore, il discernimento, cioè la capacità di riconoscere ciò che serve da ciò che non serve.
Oltre il giudizio, il discernimento
Dobbiamo accettare che, se c’è superficialità nel mondo, è li per un motivo. Immagina le onde del mare come la superficialità dell’uomo, con le tempeste e le maree che sono le sofferenze dell’uomo. Ora immagina le profondità del mare, dove tutto è nella pace e nel silenzio.
Come potrebbe esistere l’uno senza l’altro?
La profondità del mare non lotterà mai contro la superficialità, contro le sue proprie onde. Non ha bisogno di giudicare la superficialità per affermare la propria profondità.
Allora comprendiamo come, per poter incontrare la nostra profondità, nonchè quella dell’intera umanità, dobbiamo prima saper accettare e trascendere la nostra superficialità.
Il grande AIVANHOV, esoterista bulgaro, paragonava la nostra evoluzione ad un albero. Le radici sono la nostra superficialità e la chioma la nostra individualità.
Come potrebbe esistere il discernimento senza il giudizio?
Le radici, la nostra personalità, sviluppa determinate qualità basse, che un giorno potranno essere energia alla nostra individualità. Cosi, possiamo notare come le radici non facciano altro che succhiare energia dal terreno, dalla terra, dal concime, da tutto ciò che sembra, agli occhi della mente, qualcosa di basso livello. Mentre la chioma da fiori e frutti, che, sempre agli occhi della mente sembrerà qualcosa di puro, di sano, di buono.
In realtà tutto semplicemente accade e lo fa per una ragione che non ci è dato conoscere con la nostra testa, non potremo mai coglierla, poiché sta oltre la dualità bene male.
Il giudizio serve
Quando guardiamo un ladro rubare all’interno di un negozio, penseremo che sia una persona cattiva e penseremo bene, sarà giusto chiamare i carabinieri. Ma oltre questo concetto mentale, quel ladro, in realtà, sta sviluppando le sue qualità di attenzione e presenza, il ladro è scaltro ed essendo scaltro, sta portando energie a quella che un domani, magari tra qualche vita, sarà presenza e illuminazione.
Allo stesso modo, una prostituta, che tutti noi giudichiamo come una poco di buono, in realtà sta sviluppando le qualità del concedersi, del darsi senza ritegno, che un giorno la portranno, magari, a dare se stessa per grandi cause.
Con questo non ti sto dicendo di dare per buona la società in cui viviamo, ma bensi, che al di là dei nostri meri giudizi, c’è un significato più profondo nelle cose che vedi. Noi vediamo le onde del mare, la superficialità, ma ancora non abbiamo la capacità di vedere la profondità che sta oltre.
Perciò, il mio appello, a me stesso ed a chi segue Expanda è quello di andare oltre i giudizi della nostra mente. Giudicare va bene, ma dobbiamo accorgerci che c’è qualcosa oltre, qualcosa di più sottile che possiamo solamente cogliere con gli occhi del cuore, con l’intuizione della nostra consapevolezza.
Oltre il giudizio del mondo
Non soffermarti sui cambiamenti che la società dovrebbe attuare, ma vai oltre, portando tu stesso, dentro il tuo cuore, quello che vorresti vedere nel mondo.
- Se vuoi che le persone siano più unite tra loro, bussa alla porta del vicino
- Se vuoi che ci sia meno arroganza nel mondo, lascia andare il tuo orgoglio quando pensi di aver ragione.
- Se vuoi più meno ignoranza, spegni la tv e leggi un libro.
- Se vuoi meno inquinamento, usa laa bici o i mezzi pubblici invece della macchina
Capisci che se continuiamo a puntare il dito verso il vecchio, aspettandoci che qualcuno faccia qualcosa, stiamo aspettando invano.
Bene, con l’augurio di averti trasmesso qualcosa di nuovo, ti invito ad iscriverti al canale youtube, se non lo hai già fatto e a condividere questi messaggi il più possibile, cosi da aiutarmi nel lavoro di divulgazione della nuova coscienza.
Grazie.
Ti consiglio, inoltre, di approfondire il discorso, di non fermarti a poche parole, ma di entrare nel merito del tema, per comprenderlo veramente, non superficialmente.Guarda il Webinar gratuito Metodo Expanda!
Un abbraccio e alla prossima.