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Sebbene non sia una filosofia perfetta, c’è comunque molto da imparare dallo stoicismo. Prima di tutto come affrontare le critiche ed i giudizi altrui.
Mentre ti guardi attorno e vedi i modi in cui le persone sono rapite dai loro impulsi, dal modo in cui fanno cose egoistiche, o vedi come sono controllati da credenze limitanti, assicurati di farlo solo come esercizio di empatia e comprensione.
Nota dove queste persone sono inciampate o dove sono state tratte in inganno, così da evitare di fare gli stessi sbagli. Non per giudicarli per il mero piacere egoico di vederli sbagliati.
Lezione 1: Non giudicare, ma osserva gli errori altrui per evitarli in futuro.
Bisogna sempre ricordare, come Lincoln diceva di certe popolazioni meno consapevoli, di “Non criticare perché sono proprio quello che noi saremmo nella loro situazione”.
Quando vedi le debolezze delle altre persone, usale come una rubrica per migliorare te stesso. Non come metodo per condannare o prendere in giro.
Lezione 2: abbi compassione delle inadeguatezze altrui.
Uno stoico sa che sarà giudicato. Non si lamenta. Ne è semplicemente consapevole. Non si lascia distrarre dalle critiche che riceve.
Uno stoico non viene toccato personalmente dai giudizi altrui, anzi, a Epiteto piaceva scherzare sul fatto che quando qualcuno ti critica ingiustamente, dovresti sentirti grato perché non sta sottolineando i tuoi veri difetti.
Uno stoico sa che non ci può fare niente se gli altri lo giudicano. Provare a controllare le opinioni altrui è come cercare di controllare il tempo. Non è possibile.
Inoltre, chiunque senta la necessità di esprimere se stesso, si troverà prima o poi ad affrontare il pubblico e quindi ad avere a che fare con le critiche.
Lezione 3: Preoccupati solo di quello che puoi controllare. Il giudizio altrui è fuori dal tuo controllo.
L’autodisciplina è un elemento essenziale nell’affrontare il giudizio altrui, cosi da essere capaci di agire secondo la nostra coscienza senza dare troppo potere ai giudizi che entrano nelle nostre orecchie.
Dobbiamo ricordarci però, che contemporaneamente è indispensabile fare attenzione a quello che esce dalle nostre bocche giornalmente.
Spesso la nostra disciplina si trasforma in rigidità e in giudizio espresso.
Per esempio, eliminiamo lo zucchero dalla nostra dieta e poi critichiamo le persone che mettono lo zucchero nel caffè. Smettiamo di mangiare carne, ma giudichiamo chi mangia carne per nutrirsi. Leggiamo un libro e subito giudichiamo chi non legge. Scopriamo due cose sulla spiritualità e subito andiamo in giro contando quelli con la pineale bloccata.
A volte facciamo davvero ridere, perché ci aspettiamo che gli altri smettano di giudicarci, mentre siamo noi quelli che giudicano più di tutti.
Non c’è nulla nello stoicismo che giustifichi questo comportamento.
Lo stoicismo riguarda l’autodisciplina, non l’autoritarismo. Marco Aurelio ci ricorda di lasciare gli errori alle persone a chi li commettono.
Cosi, quello che gli Stoici ci ricordano è un’altra lezione per noi.
Lezione 4: Non abbiamo idea delle lotte altrui, non abbiamo idea di come sia la loro vita interiore. Se l’avessimo, non giudicheremmo.
C’è un passaggio interessante di William Blake che dovrebbe servire a fermare questo tipo di superiorità “Quelli che trattengono i loro desideri”, dice, “fanno così perché il desiderio è abbastanza debole da essere trattenuto”.
È un’idea interessante.
Forse è stato più facile per te smettere di fumare che per il tuo amico o coniuge. Forse la lealtà o la fedeltà ti vengono più naturalmente di altre persone. Forse per te è più facile evitare i dolci e mantenere il tuo peso ideale.
- Quali prove hai del contrario?
- Come ti permetti di aspettarti che gli altri agiscano nel tuo stesso modo?
- Non eri tu forse nella loro stessa situazione ad un certo punto nella tua vita?
- Non hai forse altrettante inadeguatezze in altri ambiti?
Non hai idea delle sfide che ogni persona affronta ogni giorno.
Lascia fare a loro. Concentrati nel tuo. Metti da parte le sentenze e vedrai che col tempo ti sentirai sempre meno giudicato e più libero di esprimere te stesso.
La tendenza egoica è proprio quella di puntare il dito verso l’esterno giudicando gli altri, ma come spiego nei miei corsi e come ci suggeriscono gli stoici, il giudizio verso gli altri è in realtà un giudizio verso noi stessi.
D’altronde qualcuno qualche millennio fa, disse qualcosa di simile, che si perse nella inconsapevolezza di una stirpe ancora impreparata a livelli di virtuosismo così alti.
«Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato»
Lezione 5: giudichiamo negli altri quanto in verità sta dentro di noi.
Tutto quello che abbiamo detto è vero, ma è altrettanto vero che il giudizio altrui può essere un valido feedback che ci offre l’opportunità di vedere qualcosa di noi che non ci eravamo mai accorti di stare esprimendo oppure di qualcosa che possiamo migliorare.
A volte il feedback esterno è l’unico fattore grazie al quale ci accorgiamo di stare sbagliando.
Dovremmo ringraziare quindi per tutte le puntualizzazioni che spesso ci irritano perché anche grazie a queste possiamo migliorare.
Chiudo con una massima stoica dell’imperatore Marco Aurelio che ci offre la sesta lezione:
Lezione 6: Ricordati che cambiare opinione e dare ascolto a chi ti corregge è pur sempre un segno di libertà.
Con questo è tutto. Se sei già nella community, ci vediamo nel gruppo per commentare questo tema e condividere utili strategie per affrontare il giudizio degli altri.
A presto!
