Cosa trovi in questo articolo:
- Quali sono le emozioni negative che ci bloccano nella comunicazione con gli altri.
- come ritrovarle in noi stessi
- imparare a dominarle in te e negli altri.
[toc]
Nella storia, l’uomo come specie, ha assunto dei comportamenti sociali molto positivi, come la capacità di lavorare in gruppo, ma anche comportamenti negativi, distruttivi.
Comportamenti sociali negativi
Questi comportamenti sociali negativi risiedono in ognuno di noi e sono:
- Invidia
- Conformismo
- incoerenza
- Egocentrismo
- Pigrizia
- Risentimento
Nel rapporto con gli altri, cerchiamo di nascondere queste qualità perché ovviamente sarebbero viste male, grazie alla morale comune.
Il fatto è che tendiamo ad esprimerle ugualmente, poiché ci viene difficile non farlo, ma in modo scomodo e fatto solo di reazioni emozionali.
Per questo, con l’obiettivo di accrescere la nostra intelligenza emotiva e sociale, dobbiamo prendere controllo della situazione e trovare la radice di queste emozioni e come affrontare situazioni nelle quali vengono espresse.
L’invidia.
Ci è automatico compararci a gli altri, è un istinto automatico. Ci confrontiamo per vedere chi è più cool, quello con più soldi, quello con l’auto migliore o quello che va più d’accordo col capo e cosi via.
Quando, per esempio, vediamo un nostro vecchio amico dopo tanto tempo e ci accorgiamo che ha avuto più successo di noi proviamo una forte invidia.
Questa ci porta inevitabilmente a costruire una serie di scuse sul perché e come quella persona sia riuscita dove noi abbiamo fallito.
Tante scuse, come sempre, che eventualmente degenerano in convinzioni e poi in credenze limitanti.
Ma per alcune persone va ancora più giù di cosi, in relazione al loro livello di sicurezza in se stessi.
Questi si sentono soffocare, cercano in tutti i modi di sabotare la persona per cui provano invidia e quasi sempre trovano una nuova scusa per il loro gesto, molto ben architettato.
Queste persone sono in realtà molto insicure.
Se stai con gente molto insicura è ottimo infondere sicurezza apprezzando il lavoro svolto o risaltando le qualità dell’insicuro.
In una relazione può essere difficile mantenere un rapporto tra un insicuro e un’altro.
Cerca di spogliarti delle tue insicurezze, prendile in giro con gli altri, esponile come se non fossero tue, si libero di parlare delle tue insicurezze e di ironizzarci su. Fallo anche nella coppia, cosi da liberare possibili conflitti nell’altro, che scioglierebbero eventuali credenze.
L’invidia in realtà poggia sull’incapacità di vedere la propria immensa potenzialità, che lasciata inespressa, ci fa sentire piccoli.
Conformismo
Quando si crea un gruppo, inevitabilmente si viene a creare un set mentale condiviso tra tutti i membri.
Questo set mentale racchiude tutta la lista di credenze, valori e stili che fanno parte della cultura del posto. Vengono assunti degli standard di correttezza e senso comune per ogni tempo, come ancora succede adesso.
La si chiama morale.
Troppa morale crea conformismo. Il conformismo rallenta il fluire della creatività e mina la varietà in qualunque ambiente.
Chi si sente intrappolato in questo set up, avverte di non poter accettare gli standard e decide di esporsi.
Nell’atto di esporsi, si è vulnerabili, ma questo accende la creatività, l’inventiva e l’intelligenza superiore.
Il conformismo è un estremismo, come lo potrebbe essere la totale anarchia. E’ importante ricordare che la creatività può creare cose utili e che la tecnica dovrebbe essere al servizio anche della creatività, ma non solo.
Un sistema gerarchico come quello dell’uomo, necessità un livello di conformismo, altrimenti, se fosse un caos totale, la creatività servirebbe a poco.
In un rapporto relazionale, il conformismo porta noia e piattume. Non fa troppo bene alla coppia. D’altra parte, l’incertezza costante non è da desiderare. Il brio della varietà, in un contesto sicuro, è il giusto equilibrio da ricercare nella coppia.
Nel lavoro idem, sebbene spesso determinati lavori richiedano molta più tecnica che creatività e perciò risultano molto più conformisti.
Il rapporto sul posto di lavoro può sempre essere fatto vibrare con vaerità e creatività, se non si vuole vivere una giornata miserabile come succede, ahimè, ancora in tanti luoghi di lavoro.
Rigidità
Il mondo diventa sempre più articolato e complesso. Per istinto, l’uomo crea delle abitudini che lo aiutano ad organizzare la propria vita.
Tuttavia col tempo abbiamo preso troppo sul serio questa idea e ci siamo fossilizzati su determinate abitudini credendole universalmente vere. Da secoli le passiamo di generazione in generazione.
Cosi le persone seguono determinate procedure senza sapere realmente perché.
Rimaniamo fermi su determinate idee senza cambiarle, neanche se vengono provate chiaramente false.
Prendiamo l’esempio della scienza, nella quale ogni nuova scoperta deve attendere parecchio tempo prima di poter rimpiazzare un vecchio concetto o paradigma, talvolta anche con atti di sconcerto e nel passato, di crudeltà.
Molte persone applicano alla lettera la rigidità nella propria vita. Hanno dimenticato che il cambiamento è ciò che da sapore alla vita, ciò che insegna e plasma nel diventare esseri umani.
Questo tipo di persone, quindi, sono opposte a qualsiasi tipo di cambiamento in qualunque ambito della propria vita.
Essere delle persone rigide non aiuta a creare legami di amicizia, se non con altri rigidi come noi. Perché? Perché la qualità necessaria a creare legami è l’adattabilità. Più si è capaci di adattarsi al contesto e più connessioni si creano.
L’apertura del cuore accade quando ci diamo la possibilità di valutare altre strade oltre la nostra, sciogliendoci, cosi da accogliere il nuovo.
Egocentrismo
Nel mondo del lavoro, inevitabilmente pensiamo prima di tutto a noi stessi.
Il mondo è una eterna competizione e dobbiamo pensare al nostro interesse. Anche quando facciamo la cosa più altruista, nella verità stiamo comunque facendo molto per noi stessi, per sentirci meglio od essere presi in considerazione dagli altri.
Non c’è niente di male in questo. Ognuno di noi ne ha il diritto ed è un comportamento normale.
Alcuni, comunque alterano questo stato e cercano sempre di mostrare ciò che fanno di grandioso nel mondo, le cose fantastiche che pensano e cosi via.
Altri hanno perso il proprio ego per strada e appartengono alle vite di qualcun’altro. Nello stato di vittimismo c’è 0 egocentrismo. Il famoso rapporto narcisista racchiude perfettamente la compensazione tra chi è egocentrico e chi non lo è affatto.
Quando hai a che fare con un egocentrico è facile diventare vittima delle sue chiacchiere. L’unica è essere più deciso della sua necessità di farsi importante e, se non esiste una conversazione alla pari, abbandonare il campo.
Ricordiamoci che se c’è risentito, vorrà dire che, quella persona rifletteva una qualità che probabilmente mancava. Chi parla troppo poco, si becca sempre chi parla troppo.
Pigrizia
Abbiamo tutti la tendenza a cercare la strada più semplice per raggiungere un obiettivo. Quella più corta e rapida.
In generale, però, sappiamo che ci vuole un po’ di tempo e teniamo sotto controllo i nostri istinti lavorando con fede nei risultati.
Per alcuni però, la pigrizia è molto più potente che in altri. Queste persone sono alla costante ricerca di scorciatoie.
La ricerca di scorciatoie può prendere varie forme. Per esempio, se parli troppo riguardo una tua idea con un pigro cercherà di rubartela e farsela sua.
Ti potrebbero includere in qualche progetto facendoti fare tutto il duro lavoro, godendosi i frutti alle tue spalle.
La tua migliore difesa è la prudenza. Mantieni le tue idee per te stesso, parla poco e con le persone giuste. Se sei alle dipendenze di qualcuno, aspettati che questo si prenderà il merito per qualcuna delle tue idee. Se sei nella fase pratica puoi accettare questo tipo di reazione da un superiore ma non da un tuo collega. Assicurati che il credito delle tue idee venga ripagato a te ed al gruppo che ha reso possibile il tutto.
Assicurati, nell’atto di collaborare con qualcuno che questo sia pronto a fare anche lui, il duro lavoro. Troppo spesso molte persone cercano un collaboratore che in realtà faccia solo il duro lavoro.
Nella relazione la pigrizia non fa nulla di buono. Uno pigro potrebbe facilmente diventare il carnefice della miserabile vita del compagno. Quando entrambi sono pigri, si scende pian piano nella totale immobilità, rinforzati entrambi dalla pigrizia dell’altro.
Incoerenza
Vogliamo presentare sempre le nostre decisioni come dirette conseguenti di un ragionamento razionale, quando in realtà veniamo guidati principalmente dalle nostre emozioni che alterano le nostre percezioni continuamente.
Questo vuol dire che le persone attorno a te sono trascinate a destra e a sinistra dalle proprie emozioni. Un giorno ci stanno dentro, l’altro sono completamente fuori.
Devi riconoscere che, quello che le persone sono in un determinato momento non è la versione statica di quello che sono. Tutto ciò ti può confondere.
Potresti spendere molto tempo a cercare di analizzare il comportamento di una persona in un determinato istante e l’attimo dopo vederla reagire nell’esatto modo opposto.
Se vedi questo fuori di te evidentemente rappresenta una tua incoerenza latente, di fondo. Chiediti se sei, tu, per primo, una persona coerente.
Troppa coerenza è rigidità, troppo poca è incoerenza. Sappi notare, col tempo, dove segnare il limite tra le due.
E’ importante costruire entrambe la distanza ed il distacco verso questi cambi repentini nelle persone per non essere presi dentro nel processo.
Focalizzati sulle loro azioni, sono le uniche che non mentono e rivelano la realtà dietro a tante parole.
Rabbia repressa
La causa principale dell’aggressività nei rapporti sociali è la paura del confronto diretto, della possibile perdita di controllo della situazione.
Quindi per colpa di questi rischi, le persone tendono a farsi strada sabotando gli altri nei modi più indiscreti, cercando di non apparire per quello che sono, impauriti.
Siamo tutti un po’ cosi. Procrastinando in un progetto, arrivando tardi, facendo piccoli dispetti sul lavoro sono esempi di aggressività passiva di basso livello.
Solitamente, beccati in flagrante, si riesce a convincere l’altro della brutta azione e spesso può funzionare.
Ma la fuori c’è gente pronta a farsi strada nei modi più loschi ed aggressivi.
Potrebbero architettare modi per farti sentire in colpa. Solitamente hanno sempre un asso nella manica, un errore che hai fatto che sono sempre pronti a tirare fuori.
Con questo tipo di persone hai 2 scelte. Puoi ignorarle e evitarle, oppure, come nella maggior parte dei casi puoi mettere in chiaro nel loro stesso vocabolario che con te non si scherza. Applicando le loro stesse strategie una o due volte capiranno di essere stati scoperti e smetteranno di giocare al gioco abbastanza presto.
Se, invece, ti porti appresso da anni rabbia repressa, leggi questo articolo sull’argomento.
Conclusioni.
Possedere un’intelligenza sociale fa si che le tue interazioni siano molto più performanti.
Dobbiamo coltivare la sensibilità nell’altro. Creare un’abitudine costante nell’osservazione delle persone che stanno attorno a noi. Questo ci darà modo di conoscere meglio le dinamiche relazionali tra i facenti parte del nostro gruppo ed infine, conoscere se stessi.
Ma di questo parlerò in un altro articolo.
Questo articolo prende spunto dal fantastico libro di Robert Greene, “mastery” che consiglio vivamente di leggere.
Vuoi confrontarti con altre persone su questo argomento? Entra nella community di Expanda!
Spargi la voce.
Devid