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L’alienazione della società post moderna

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Sebbene questo tema sembrerebbe non essere di mia competenza, in realtà, fonda le sue basi nella psicologia dell’essere umano ed è un tema di vitale importanza nel momento storico che stiamo vivendo oggi.

Apro mettendoti al corrente di un movimento che si è diffuso negli ultimi decenni e che sta guidando una massa di gente inconsapevole verso una ideologia estremista, causata dal risentimento, la rabbia e la lamentela.

Hanno fatto della loro vita una missione per minare la stessa civiltà occidentale, che considerano corrotta, oppressiva e “patriarcale”.

Questi trasmettono l’idea che le verità dell’uomo sono tutte soggettive; che tutte le differenze sessuali sono solo costruzioni sociali; e che l’imperialismo occidentale è l’unica fonte di tutti i problemi del Terzo Mondo.

Sono i post modernisti, che spingono l’attivismo “progressista” nelle università, sfruttando il naturale istinto ribelle di giovani immaturi.

Il loro pensiero nasce nelle università occidentali negli anni ’60 e ’70 tra i sessantottini della sinistra radicale, oggi diventati professori pieni di risentimento.

Cosi, mentre noi paghiamo le università cosicché i nostri figli imparino a pensare in modo critico, a scrivere in modo chiaro o a parlare in modo appropriato, parecchi professori si impegnano a trasmettere ideologie di parte.

Per assurdo, in alcuni paesi, oggi è possibile finire una laurea in lettere senza conoscere nulla di Shakespeare, uno di quei maschi bianchi le cui opere sono alla base della nostra “società opprimente”.

Per capire e contrastare i post modernisti, dobbiamo prima capire quali sono le loro idee.

L’ideale post moderno

La prima è la loro nuova trinità: diversità, equità e inclusione.

La diversità non è definita dall’opinione, ma dalla razza, dall’etnia o dall’identità sessuale; l’equità non è più l’obiettivo lodevole dell’uguaglianza di opportunità, già abbondantemente ottenuta dall’occidente, ma l’insistenza sull’uguaglianza dei risultati per cui si dovrebbero premiare equamente, persone dalle competenze differenti.

Il tutto, racchiuso in una politica di inclusione, cioè lo sfruttamento di minoranze per i propri scopi politici.

Tutti i diritti classici dell’Occidente devono essere considerati secondari a questi nuovi valori.

Prendiamo, ad esempio, la libertà di parola, il vero pilastro della democrazia.

Contro la libertà di parola

I post modernisti rifiutano di credere che le persone di buona volontà possano scambiarsi idee e raggiungere un consenso tramite dei dibattiti, che è il fondamento della democrazia stessa.

Il mondo che vedono loro, invece, è un incubo egoista di gruppi in lotta per il potere. Vedono le idee contrarie alla loro ideologia semplicemente come scorrette. Le vedono come parte integrante del sistema oppressivo che desiderano soppiantare e considerano un obbligo morale soffocare e limitare la loro espressione.

Contro il libero mercato

Il secondo è il rifiuto del libero mercato – dell’idea stessa che il libero scambio volontario avvantaggi tutti.

la follia dell'era post moderna
Venezuelani in fila per la carta igienica

Non riconoscono che il capitalismo ha sollevato centinaia di milioni di persone cosi da potersi permettere cibo, riparo, vestiario, trasporti, persino divertimento e viaggi, quando allo stesso tempo, in un paese come il Venezuela, il ceto medio fa la fila per la carta igienica.

 

Contro l’individuo

I post modernisti non credono nella persona come individuo, ma come gruppo di appartenenza.

Tu sei un esempio della tua razza, sesso o preferenza sessuale. Sei o una vittima o un oppressore. Tali idee di vittimizzazione non fanno altro che giustificare l’uso del potere e generare conflitti tra gruppi.

Basandosi su questi assunti, giudicano le persone non per l’efficacia ed il valore del proprio lavoro e l’integrità del proprio comportamento, ma solo in base a quanta oppressione fa peso su di quella persona.

Comunismo? Ancora?

Tutti questi concetti sono nati da Karl Marx, il filosofo tedesco del XIX secolo. Marx considerava il mondo come una gigantesca lotta di classe: la borghesia contro il proletariato; l’arrogante ricco contro i poveri disperati.

Marx analizzò molto bene i rischi del capitalismo, come ci ricorda spesso il nostro buon Fusaro, ma fu meno arguto quando propose la soluzione da adottare: il comunismo.

Ovunque le sue idee fossero messe in pratica – in Unione Sovietica, Cina, Vietnam e Cambogia, solo per citarne alcune – intere economie fallirono, e decine di milioni di persone furono uccise. Questo perché, la psicologia umana non può adattarsi ad un sistema del genere.

Perché gli uomini hanno capacità e talenti diversi l’uno dall’altro. E’ insito in noi.

Se facessi fare un test, qualunque tipo di test, ci sarà sempre l’80% di persone con punteggio nella media, il 15% di punteggi alti ed un 5% di punteggi altissimi.

Succede dappertutto! I 10 migliori trader hanno il 90% del denaro. I 10 compositori più bravi sono quelli più ascoltati, il 20% di un team fa l’80% del lavoro, l’80% delle vendite deriva dal 20% dei clienti… e cosi via.

Ci sono voluti decenni di guerra fredda per fermare la diffusione di nozioni omicide come il comunismo. Ma oggi sono tornati, nella nuova veste della politica dell’identità.

Sfruttano i voti della massa inconsapevole per guidare il consenso verso un pensiero unico basato sull’unificazione del mondo sotto un’unica cultura, un unico governo ed un’unica legge.

Fanno leva sugli immigrati, fingendo di schierarsi dalla parte del povero, vittima di un mondo crudele e ingiusto, pieno di razzisti e fascisti.

La religione perde ogni valore, anche quello più vero delle storie, dei racconti biblici e viene rimpiazzata da una visione materialistica e nichilista.

Tanto uguali da poter scegliere liberamente il proprio sesso, a prescindere da cosa dicono i propri cromosomi. Cosi genitori confusi, senza disciplina senza una follia della società post modernadirezione, influenzano i propri figli, quando ancora non hanno un senso dell’identità, a scegliere il proprio sesso come se fosse un gioco e non come palese stato delle cose.

Allora li vestono come si vestono i morti, simbolo di quello che animicamente succede in certe famiglie.

I dati lo confermano. Le generazioni di figli nati da famiglie integre, con padre e madre, hanno dei livelli di successo nella vita, decine e decine di volte superiori a famiglie dove non c’è questa struttura.

Se il sesso non esiste oggettivamente, perché l’età? Se i sentimenti determinano il sesso, perché i sentimenti non determinano l’età? Se consideriamo il sesso come “assegnato” alla nascita, perché non consideriamo l’età “assegnata” alla nascita?

Perché l’età, come il sesso, sono fenomeni incontrollabili e adecisionali. Sono fatti reali ed indiscutibili.

Statisticamente, inoltre, i paesi con politiche migratorie liberali, si ritrovano oggi con gravi problemi, per le ovvie ripercussioni economiche e sociali di queste deportazioni.

Perciò, se l’estremismo di destra crea il fascismo ed il nazismo, che sappiamo individuare bene oggigiorno, bisogna accorgersi che l’estremismo di sinistra è altrettanto pericoloso e dovrebbe essere individuato e fermato sul nascere.

Questo si genera quando, all’emergere di un problema, l’individuo cerca di risolverlo con una lotta per i propri diritti, contrariamente a quello che io spingo a fare con ogni video che faccio e cioè a crescere al proprio interno, migliorando e accettando la sofferenza che ne deriva.  

Al contrario, i post modernisti chiedono diritti per poter convivere con la propria sofferenza, con la cruda realtà della propria vita.

Con questo non si possono assolutamente negare la violenza, i giudizi e l’ignoranza di intere generazioni di persone sul pianeta terra.

Ricordo quando ero bambino e venivo preso in giro dal bullo della classe. E’ stata dura, ma mi è servito per accorgermi di quanto fragile ero ed è anche grazie a quei bulli che oggi sono la persona che sono: sicura e integra.

Ma per un post modernista, avrei dovuto sentirmi uno sfigato e battermi per i diritti dello sfigato. 

follia della società post modernaLo stesso discorso viene fatto nella coppia, dove purtroppo esistono sbilanciamenti catastrofici che si basano su questo concetto. Il concetto per cui, io, debba avere una condotta di vita che in nessun modo offenda quella dell’altro.

In realtà, in qualunque momento della tua vita, per qualunque cosa tu dica, offenderai qualcuno. E’ la regola.

La società di oggi è così soft da chiedere all’esterno l’accettazione che non riesce a nutrire in Sé.

Abbiamo paura del confronto e del conflitto

Abbiamo paura di dibattere, quando il dibattito è l’unico modo per trovare un accordo.

Dobbiamo cominciare a capire che il conflitto è e sarà per sempre inevitabile. Fa parte della natura e senza di esso nessuno evolverebbe.

Il problema è che i post modernisti ripudiano il conflitto e ne hanno profondamente paura, così cercano di persuadere il pubblico a battersi, provocando un conflitto inutile in più, invece che investire nella propria educazione, nelle proprie abilità, cercando di portare valore al mondo tramite il proprio sforzo lavorativo, tramite le proprie idee, così come hanno fatto nella storia, gli uomini più ricchi al mondo. E sono ricchi perché, nella loro generazione sono stati anche gli uomini più competenti, nel loro settore. E dico uomini perché in economia, sono quelli più numerosi, basti guardare le classi di qualunque università di economia.

Così come ci sono donne ricche in settori che dominano come la psicologia e l’educazione.

Ma questo non importa all’estremista di oggi. La sua disperazione lo rende cieco di fronte al proprio potenziale, credendosi una vittima di un mondo ingiusto e cattivo, che è poi l’atteggiamento della vittima, di quello che piuttosto che far fatica trova tutte le scuse per le quali non può o non gli è concesso di fare.

La paura della paura. La paura dello scontro. La paura dell’offesa. La paura dell’idea dell’altro.

Tutti sanno che la vita non è giusta. Dire che è ingiusta, però, suggerisce che tu stia pensando che la vita dovrebbe essere giusta, il che è un pensare immaturo e ingenuo.

Un saluto,

Devid

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