In questo articolo voglio presentarti una analogia da me creata per farti intuire quale sia il percorso interiore per godersi veramente la vita partendo dal presente
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Immagina di essere su un treno. Da quando sei nato sei su questo treno, guidato da un conducente.
Il viaggio in treno è la tua vita.
Questo treno viaggia su due rotaie dove già tanti altri treni sono passati, cosi come nella tua vita, percorri la stessa strada che ti viene indicata dalla scuola, dalla società che ti circonda.
Passando stazione per stazione, il treno segue le tappe prestabilite per lui, le stesse che già tanti altri treni hanno seguito. allo stesso modo, nella vita della maggior parte di noi. Il posto di lavoro, il matrimonio, le vacanze, la pensione, la morte…
Come si fa a vivere e godere della vita?
La vita nella monotonia
Il treno va, in un viaggio monotono, fino a quando decidiamo di cambiare binario. Cambiando binario, il conducente vira il treno su un’altra rotaia. All’inizio sembra tutto nuovo, ma poi, pian piano si fà tutto noioso come prima.
Allo stesso modo nella nostra vita cambiamo lavoro, cambiamo casa, cambiamo moglie o marito, ma alla fine ci sentiamo sempre uguali. Si, magari per un pò di tempo siamo nella contentezza, ci sentiamo appagati, ma ben presto torniamo alla solita noia.
Qua cominciamo ad accorgerci che qualcosa non và… Non sappiamo se il conducente sappia dove andare e come guidare il treno.
Cosi qualche passeggero coraggioso decide di mettersi in contatto con il conducente per sapere di più.
Questo sei tu, quando ti accorgi che qualcosa non va, che la tua vita sta andando avanti senza una meta precisa, senza sapere come funzioni, ma guidando inconsapevolmente ogni tua azione verso ciò che sembra più adatto in un certo momento.
Appena si viene a conoscenza di questo il conducente decide di aumentare la velocità, di sfruttare il treno al massimo, pensando che sia questa la soluzione per godersi il viaggio, arrivando in fretta alla destinazione.
Godere della vita non vuol dire correre
Allo stesso modo, appena ci accorgiamo che la responsabilità della nostra vita sta nelle nostre mani, pensiamo di dover lavorare più duramente, di accelerare ogni aspetto della nostra vita, raggiungendo il successo materiale, il posto di prestigio, l’autorità o il rispetto degli altri.. la gratificazione immediata.
La velocità prende il sopravvento, perché quando si va veloci, si crede di stare vivendo o per lo meno si pensa di poter arrivare alla destinazione il prima possibile.
Ma il treno non ha destinazione. La vita non ha un obiettivo concreto.
La vita è il viaggio.
Cosi, i primi coraggiosi si accorgono che più veloce vada il treno e meno riescono a vedere il panorama fuori dal finestrino.
Tutto sembra scorrere e niente sembra veramente reale.
Questo perché nella vita, non serve correre dietro alla materialità, agli obiettivi, seppur essi siano parte del viaggio.
Allora il conducente decide di rallentare nuovamente, ma questa volta si sente confuso. Non sa cosa fare.
C’è un periodo di confusione sul treno.
Dalla confusione arriverà la chiarezza
Il conducente continua a guidare il treno con la stessa velocità di sempre, fermandosi alle solite fermate, ma qualcosa comincia ad aparire strano.
Allo stesso modo, quando ci accorgiamo che la vita, cosi come ce la presentano, non ha molto senso e che tutte quelle stazioni dove prima ci fermavamo, oggi non sono altro che stazioni preconfezionate per noi, cominciamo a porci dei dubbi.
Chi ha istruito il conducente? Siamo sicuri che sappia cosa stia facendo?
Il conducente è la nostra personalità.
Quella personalità formata negli anni dalle influenze esterne, dagli insegnamenti in famiglia, a scuola. Insomma, il risultato dell’assorbimento di nozioni, stili, modi di vivere e vedere il mondo.
La personalità non ha colpa di come vada il viaggio, lei manda avanti il treno, quella è la sua sola preoccupazione.
Allo stesso modo la nostra personalità è li per farci sopravvivere, riuscendoci abbastanza bene.
Allora, come fare per godersi la vita?
All’emergere di questa domanda, d’un tratto, alcuni passeggeri nelle retrovie del treno decidono di provare a far deragliare il treno.
Il piano è quello di ubriacare il conducente e di deragliare il treno, cosi da fermare questo viaggio apparentemente senza senso.
Allo stesso modo, la parte ribelle dentro di noi vuole uscire dal punto di vista col quale normalmente vede il mondo. Si tratta di una rivolta verso il viaggio stesso, dove il conducente diventa lo strumento di morte di tutti i passeggeri.
Non avvelenare la tua vita
Deragliare la nostra vita vuol dire avvelenarsi, riempirsi di negatività, non accettando il momento presente, che seppur sembri doloroso, è tutto quello che abbiamo di questo viaggio sin’ora.
Deragliare non serve a nulla.
Ribellarsi allo stato odierno delle cose non serve a migliorare la propria vita.
Ma allora cosa fare?
C’è un gruppo di passeggeri che è rimasto in disparte per tutto questo tempo ad osservare cosa stesse accadendo. Si tratta di alcuni passeggeri molto silenziosi che sembrano essere più decisi a comprendere quale sia la realtà del viaggio.
D’un tratto, dopo aver osservato il conducente per un pò di tempo, per vedere come stesse guidando il treno, questi passeggeri si accorgono che il conducente sta guidando inconsapevolmente il treno, senza direzione.
Allora diventa subito chiaro che la prima cosa necessaria per migliorare il viaggio sia quella di studiare il funzionamento del treno.
Crescita personale per godere della vita
Il conducente, di colpo sembra accorgersi di non aver fatto mai null’altro che guidare quel treno senza sapere dove stesse andando e perché.
Cosi il conducente comincia ad osservare il funzionamento del treno. In questo momento il conducente sta prendendo più sicurezza, autostima e confidenza nel maneggiare il treno.
Comincia a comprendere come aprire i finestrini, come accendere le luci per vedere meglio e tutta una serie di cose che migliorano il viaggio.
Allo stesso modo, nella nostra vita, dobbiamo creare un ego che non viva automaticamente come la personalità ,ma che sia domato da una forza più grande e stimolato dai passeggeri che lo osservano per essere sicuri che segua le loro istruzioni, le istruzioni dell’osservatore, della nostra anima, che seppur nelle retrovie ed in silenzio, sta disciplinando l’ego, formandolo e migliorandolo, man mano che esso scopre il funzionamento del treno.
Dapprima, il conducente migliora le condizioni interne al treno, accendendo le luci, pulendo gli scompartimenti e riscaldando l’ambiente. I passeggeri apprezzano.
Cosi il primo passo dell’ego è quello di domare la propria fisicità, formando un corpo sano e sviluppato.
Col tempo e l’sservazione, il conducente comincia a chiedersi veramente se sia importante conoscere tutti i meccanismi precisi del treno, a che ora arriverà alla stazione o se altri treni siano più veloci del suo.
Allo stesso modo dobbiamo comprendere che la verità non è accessibile con la mente e che dobbiamo saper domare i nostri pensieri e le reazioni della personalità.
Mentre continua a guidare il treno, però, i passeggeri si lamentano, sono ansiosi e impauriti sapendo com’è la situazione.
Comincia ad essere chiaro quanto questo viaggio sia corrotto, incatenato, e dipendente dal fatto che il treno vada, che corra, che stia sulle rotaie già fatte per lui, senza scelta, senza libertà.
Cosi il conducente deve saper domare le proprie emozioni, ascoltandole ed esprimendole senza esserne vittima.
Saper vivere nel presente per godersi la vita
Il conducente si accorge infine dei territori fuori dal treno, paesaggi che non aveva mai notato, perché troppo impegnato a osservare le rotaie ed il treno.
Allo stesso modo, con l’evolvere del nostro cammino, ci accorgiamo la vita scorre, mentre noi siamo occupati a fare piani e che esista uno spettacolo grandioso attorno a noi.
E’ proprio nel momento in cui questo concetto viene compreso dal conducente, che egli intravede tra le varie strumentazioni del treno, un pulsante rosso, con su scritto: STOP.
Cosi il conducente, capisce.
La vita è un viaggio stupendo.
Un viaggio senza destinazione, ma nel quale discipliniamo il nostro ego cosi da poterci fermare per goderci questo momento.
Ho creato questa analogia con l’obiettivo di facilitare la tua intuizione riguardo quello che significa godersi la vita.
Seppur tu ti senta in un treno senza destinazione e dal quale non ti sembra di vedere nulla di bello, sta tutto nelle tue mani.
Devi essere tu a domare te stesso, a disciplinare il tuo ego ed a guidarlo alla scoperta di se stesso.
[ttshare]Il tuo ego è l’oggetto della tua osservazione, e lo strumento della tua indagine.[/ttshare]
Col tempo maturerai un ego sano, in controllo delle proprie emozioni e pensieri e soprattutto capace di domare la propria fisicità, la sessualità e gli istinti animali che vogliono far deragliare il treno.
Mettiti da parte e al servizio dell’anima
Colui che sta guardando questo video adesso, colui che tu indichi come “IO” è il tuo ego. E’ lui, sei tu a dover agire ed a doverti scoprire, scavando dentro di te per comprenderti.
Più indagherai te stesso, per esempio con i metodi che offre Expanda, e più diventerà chiara dentro di te la sensazione di appartenere a questo momento e che tutte le risposte non siano altro che dentro di noi, qui e adesso, in una dimensione dove il conducente, cioè, colui che chiami “io”, si farà da parte per lasciar spazio al momento presente, in un momento di pace eterna, quella che è poi, la nostra vera vita.