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Come avere una vita perfetta senza essere perfetti

Cosa troverai nell'articolo:

Il punto non sta nel raggiungere qualcosa. 

Il senso sta nel realizzare adesso chi sei veramente alla radice della tua esperienza umana. 

Giochiamo finchè vogliamo sulla superficie ma rendiamoci conto che è un gioco fine a se stesso. Ad un certo punto fermiamoci e prendiamo le distanze da tutto per un momento. 

Per un momento scendiamo in profondità. 

Chiediamoci nel profondo che senso abbia correre, sacrificando il proprio tempo, per aderire, conformarsi e adeguarsi alla ricerca della vita perfetta. 

Esiste poi una vita perfetta?

L’idea comune della vita perfetta

Per la stragrande maggioranza delle persone che si affacciano al mondo della crescita personale, il concetto di realizzazione di sé, è subito connesso ad un senso di perfezione in tutti gli ambiti della vita quotidiana:

  • Finanze
  • Relazione
  • Figli
  • Salute
  • Lavoro

Una persona realizzata rappresenta per tanti un concetto di perfezione assoluta e grande status sociale.

La vita perfetta non è sinonimo di perfezione

Questa credenza è primitiva e legata alla sola materia. Non prende in considerazione una realtà di fatto: la perfezione, proprio per un principio di logica, non esiste.

É come cercare di definire in numeri, il concetto di infinito.

Perciò è bene rendersi conto, anzitutto, che la perfezione non esiste e nessuno la raggiunge.

La vita perfetta non è conseguenza di un alto livello di comfort

Chiunque abbia raggiunto un alto livello di comfort in tutte le aree della vita (e ti assicuro che ci sono molto umani capaci di questo), sa, e sa molto bene che dopo un certo livello di completezza nei vari ambiti della vita, ci si rende conto che il senso di realizzazione personale e di intensa soddisfazione non sono il risultato di un “aver ottenuto”.

Chiaramente una correlazione di base tra comfort e felicità c’è. Un ragazzino nelle favelas brasiliane sarà di media meno felice di un bimbo che vive più comfort.

Le chance che tu sia ad un livello di comfort modello favelas, sono però molto basse.

Raggiunta la sopravvivenza ed un minimo di comfort, i problemi diventano tutti costrutti mentali ed emotivi. É li, nella nostra psicologia che si formano depressione, apatia, ansia. É quello il campo da gioco vero, nel quale poter coltivare una realizzazione di Sé.

Renditi conto che la tua felicità non cresce al crescere del comfort. 

La ricerca spasmodica di più comfort deriva da impulsi primitivi:

  • Ricerco piacere
  • mi allontano dal dolore

Noi pecore pensiamo che la soddisfazione nella vita sia una costante onda perpetua di intenso piacere, ma non è così.

La ricerca del piacere è semplicemente una reazione al dolore che sentiamo dentro. Il dolore esistenziale.

Vuoi una vita perfetta per risolvere il tuo dolore esistenziale

In realtà quel vuoto che sentiamo dentro di tanto in tanto è la chiamata a vivere un’altra dimensione di Sé.

Se ogni tanto senti quel vuoto ancestrale, il male di esistere, è il segnale che il tuo percorso deve essere in profondità, più che nella superficie.

Molti non hanno la sensibilità ancora e si ostinano a sacrificare tutto per il successo fisico, materiale. Non dico che sia un male. La nostra evoluzione passa anche da una realizzazione materiale. Dico solo che lo si fa con l’intento sbagliato, assicurandosi di rimanere delusi una volta raggiunto perché ci si aspetta una realizzazione a tutto tondo, ma soprattutto emotivamente parlando, e invece nada. C’è un piacere momentaneo, che però non dura.

Altri si stanno risvegliando

Tanti si stanno effettivamente risvegliando, e scoprendo che la solita ruota del criceto non funziona più per loro. 

In un certo senso lo senti anche tu che sforzarsi di funzionare bene come un burattino non funzionerà, ma non hai ancora un’alternativa, o un modo per crearla questa alternativa. 

Puoi essere un burattino di sinistra, un burattino di destra, un burattino spirituale, un burattino complottista, un burattino con la punturina o senza, il nesso non cambia. Finché viviamo perseguendo un modello che si basa su credenze vecchie e marce, ci uniformeremo in masse di capre indistinguibili le une dalle altre. 

Non c’è nulla da raggiungere

Non c’è nulla da raggiungere, nessuna scala da salire, nessun grande macigno da sopportare, se non la storia che decidi di raccontarti riguardo te stesso ed il mondo che ti circonda.

Se non c’è nulla da raggiungere la fuori, ciò che brami è uno stato interiore. 

Il senso di realizzazione che stai cercando è racchiuso in uno stato di coscienza indipendente dalla tua condizione esterna.

Se fai scendere nel profondo questa consapevolezza, puoi rendertene conto veramente, carnalmente.

Cosa fare per avere una vita perfetta senza il bisogno di essere perfetti?

Se la realizzazione è la conseguenza di uno stato di coscienza, vien da sè che quello stato di coscienza debba manifestarsi per dare all’individuo quel senso di realizzazione interiore.

Questo significa che per sentirti realizzato veramente, dovrai trasformare il tuo stesso stato di coscienza.

Come si trasforma la coscienza?

La coscienza è tua, perciò l’unico che può espandere la tua coscienza sei tu.

Possono esserti consegnati degli strumenti utili.

Puoi ricevere supporto e incoraggiamento.

Puoi confrontarti e ricevere suggerimenti.

Tuttavia, alla fine sei tu quello che deve provvedere a trasformare la propria interiorità. La coscienza non è altro che la tua presenza a te stesso e la consapevolezza che hai di chi sei.

Quindi per poter mettere le mani nella tua coscienza dovrai per forza conoscere te stesso, altrimenti rimarrai nella coscienza di oggi e non otterrai mai un senso di realizzazione profondo, tanto meno metterai a posto i casini della tua vita.

Conoscersi per avere una vita perfetta

Sei tu l’unico col potenziale di mutare i tuoi comportamenti, le tue credenze, i tuoi condizionamenti e di trasformare il tuo stato emotivo.

Come cominciare?

Puoi semplicemente renderti conto che l’unico in potere di prendere padronanza del tuo stato emotivo sei tu e nessun altro, perciò la cosa più importante di cui prendersi cura sei tu.

Devi prenderti cura di te se vuoi sentire anche solo il profumo da lontano dell’auto realizzazione personale. 

Devi prenderti del tempo per stare con te e conoscerti veramente nel profondo. Vuol dire avere a che fare con le cose che nascondi, con il passato, con il futuro, con l’idea che hai di te, con i tuoi giudizi, ecc.

Perché pochi si realizzano?

Pochi si realizzano perché abbiamo paura di confrontarci con noi stessi.

Tutto qua.

Pensano che guardarsi dentro significhi soffrire. Non vedono che stando fermi vivono una agonia peggiore di qualunque cosa. Una lenta, costante agonia mista a qualche momento di piacere che non dura.

Realizzarsi nella vita di tutti i giorni.

La realizzazione personale, quindi, non dipende da fattori esterni, bensì da un graduale ma costante processo di autoconoscenza.

Questo significa dedicarsi a se stessi per riscoprire in se stessi la gioia di essere vivi nella giostra del vivere quotidiano. 

Si, perché anche il successo materiale è frutto di un processo di autoconoscenza. Lo sa bene chi si conosce. Il successo materiale può essere una piacevole conseguenza, ma non è fattore determinante della tua realizzazione personale.

Il punto non sta nel fermare la giostra e scendere o creare una giostra alternativa. Tu puoi sentirti realizzato anche dove sei adesso.

Non devi avere la giostra veloce, quella coi diamanti o le testate nucleari. Se vuoi, no problem. Sappi però che senza una conoscenza profonda di chi sei, sarai preda di stress, sforzo e motivazione superficiale.

Il punto sta nel godersi il giro di giostra, come diceva Hicks. Per farlo bisogna riconoscerne le regole e saper giocare.

La tua realizzazione sta nel nel vederti con chiarezza, traducendo ciò che ti scorre dentro consapevolmente e portando ordine dentro di te.

Tu sei già ciò che vuoi diventare, ma fai il possibile per non esserlo, incluso lo sforzarti di realizzare te stesso. Sei tu stesso che nel tentativo di realizzarti, ti precludi la realizzazione stessa.

Non devi ottenere per essere

Capisci che è tutta una farsa? Non esiste il successo, nessuno arriva da qualche parte e non ti regalano un premio per la persona più buona, tantomeno per essere stato il più spirituale del quartiere!

Scendi dalla giostra per un attimo e accorgiti che si tratta di una fottuta giostra. Te la prendi troppo. Lascia andare. Lascia perdere il paragone con gli altri e smettila di giudicarti. Fai cagate come tutti e non smetterai di farle domani grazie ad un corso o a un video su youtube. 

Quello che puoi fare è prendere l’iniziativa di sederti con te stesso per curiosare meglio dentro ciò che credi di essere e ciò di cui hai veramente bisogno, riflettendo su cosa è veramente importante per te e che puoi manifestare senza sforzo già oggi. 

La tua realizzazione è uno stato di coscienza, non un ottenimento da palcoscenico. 

Se vuoi una mano nel farlo, iscriviti a Expanda.

Per realizzare te stesso serve solo curiosità e voglia di scoprirsi, di leggersi, di ascoltarsi e di sentirsi nel profondo, al di là di ogni ideale di perfezione. 

Ecco cosa vuol dire realizzare se stessi: accorgersi di Sé

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