In questo articolo esamineremo la crisi della mascolinità nella società odierna e il ruolo che l’uomo ricopre all’interno di essa. Negli ultimi anni, la mascolinità è stata sottoposta a una profonda trasformazione, che ha portato a una rivisitazione dei ruoli tradizionali e stereotipi sugli uomini. Per molti, la mascolinità tradizionale è stata sostituita da un concetto di mascolinità tossica, che comporta un insieme di comportamenti sbagliati, come la violenza, l’omofobia e la sessualizzazione della donna.
Tuttavia, c’è anche un’emergente tendenza verso una mascolinità più inclusiva, che incoraggia l’espressione emotiva, l’autoconsapevolezza e la responsabilità sociale. In questo articolo esploreremo le origini di questo cambiamento, l’impatto che ha avuto sulla società e come le persone possono utilizzare questo nuovo concetto di mascolinità per plasmare il loro ruolo nella società senza diventare ne uomini rigidi e oppressivi, ne uomini effemminati ed estremamente fragili.
Che cos’è la mascolinità tossica?
La mascolinità, come tutte le identità di genere, è un concetto complesso e multiforme che si è evoluto nel tempo. Negli ultimi anni c’è stato un sempre maggiore riconoscimento degli effetti negativi della mascolinità tossica, che si riferisce a quegli uomini con comportamenti dannosi, rigidi e oppressivi. Questo tipo di mascolinità può portare gli uomini ad essere più inclini a comportamenti esagerati, ad essere coinvolti in violenza e a sperimentare problemi di salute mentale.
A Parlare troppo di maschilità tossica, però, si corre il rischio di essere incoraggiati a liberarsi dalla mascolinità tossica perdendo il contatto con la vera mascolinità responsabile e sana che include la propria virilità, forza, la propria capacità decisionale e autostima.
Vediamo di fare un pò di chiarezza in modo composto ed equilibrato per avere una idea chiara di che tipo di condizione espressiva è più efficace per l’uomo d’oggi.
Effetti della mascolinità tossica sulle relazioni tra uomini e donne
La mascolinità tossica origina nella repressione emotiva e sfocia in violenza incontrollata, mista a odio per chi mostra la propria vulnerabilità e incapacità di comprendere la fragilità altrui.
Si odiano gli omosessuali, si insulta chi si mostra vulnerabile e si sta il più lontano possibile da situazioni emotivamente forti.
È importante sottolineare che la mascolinità tossica non è intrinseca nel fatto di essere uomini ma è un’esagerazione di un aspetto aggressivo e colmo di rigidità repressiva. Sappi che non tutti gli uomini sono così e se sei così c’è la possibilità di maturare un approccio più sano prima di tutto per te e poi per gli altri.
Perché la mascolinità tossica è dannosa?
Uno dei principali problemi spesso associati alla mascolinità è il concetto che gli uomini debbano essere fornitori e protettori sempre forti e senza mai un segnale di debolezza. Questo ha portato gli uomini a sentire una grande pressione ad avere successo nella loro carriera ed essere in grado di fornire sostegno alle loro famiglie sin dalla preistoria.
Questa pressione può portare gli uomini ad essere sovraccarichi e stressati, il che può avere un impatto sulla loro salute fisica e mentale. Da sempre è cosi. Da sempre l’uomo affronta le situazioni più pericolose ed è istruito per caricarsi dei doveri della famiglia più della moglie, che sarà più fragile emotivamente dell’uomo e meno forte fisicamente, e che sarà più connessa generalmente ai figli, ancora piccoli per poter essere responsabili di se stessi.
Sebbene in linea generale sia una modalità che riconoscono la maggior parte degli uomini, non viviamo più in un sistema come quello descritto. È bene che l’uomo non si sovraccarichi al punto da morire d’infarto a causa di queste cose ma che sappia sviluppare una gestione efficace delle proprie aspettative e credenze, per sentirsi più leggero e potersi mostrare vulnerabile senza il rischio di passare per “pussy”.
Allo stesso tempo, mentre la società diventa sempre più accettante di una vasta gamma di espressioni di genere e di inclusione femminile nel mondo del lavoro, c’è il rischio che gli uomini perdano il contatto con le loro caratteristiche maschili, come la forza, la determinazione e l’autosufficienza, dove viene espressa virilità, stoicismo, rettitudine e disciplina.
Ciò può portare a una mancanza di fiducia e autostima e può rendere più difficile per gli uomini navigare nel mondo che li circonda. Questo finisce col renderli deboli e spesso effemminati al punto da non attrarre una donna interessata.
Siamo uomini sempre più deboli e fragili
I cambiamenti sociali e le percezioni della mascolinità hanno indubbiamente portato gli uomini a diventare più “morbidi” o “passivi” rispetto agli uomini del passato. Certo, siamo diventati più comprensivi e non ci ammazziamo più per un diverbio, ma allo stesso tempo abbiamo represso la nostra aggressività senza davvero metabolizzarla e finendo col diventare effemminati superficialmente e privi di forza e virilità.
La rabbia non è una energia da reprimere facendo finta di essere bravi e buoni. La rabbia va vissuta, espressa e contenuta senza repressione. La rabbia è un fuoco interiore che se represso continua a bruciare dentro fino a portare quell’uomo ad implodere.
Le statistiche sulla diminuzione dei livelli di testosterone sono preoccupanti così come la generale sensazione che la virilità tra gli uomini sia ai minimi storici. Questo in mia opinione è anche dovuto ai grandi cambiamenti sociali degli ultimi 50 anni.
Non siamo più obbligati dalla religione e rispettare un ruolo fisso e culturalmente siamo più liberi che mai da condizionamenti della rigidità familiare tipica del passato, ma allo stesso tempo siamo confusi e privi di una morale solida che guidi le nostre vite.
Ci siamo persi e noi di Expanda crediamo sia nostro compito come uomini e donne di ritrovare il nostro equilibrio senza ri-perderci nella confusione asessuata promossa nella società odierna, e senza tornare nel bigottismo passato.
Uomo alpha o snowflake?
È importante sottolineare che non si tratta di una situazione di scelta tra mascolinità tossica o debolezza, ma che c’è un equilibrio da trovare tra questi due estremi e si trova solo guardandosi dentro per confrontarsi con le proprie emozioni.
Una mascolinità sana può essere caratterizzata da un senso di consapevolezza di sé e accettazione che consente agli uomini di comprendere e esprimere le loro emozioni, essere empatici e prendersi cura degli altri senza essere aggressivi o rigidi, mentre sono anche forti, determinati e resilienti nelle loro prese di posizione e nelle scelte quotidiane.
Significa anche che gli uomini possono fare le proprie scelte su come vogliono esprimere la loro mascolinità, senza sentirsi vincolati da aspettative sociali di alcun tipo, che noi non condividiamo poiché inutili suggerimenti ad uniformarsi.
L’uomo deve riconoscere in sé cosa vuole e si deve muovere in avanti per generare una realtà in linea con i propri valori unici e irripetibili.
Modelli di mascolinità più sani da seguire?
In generale, il tema della mascolinità è complesso e sfaccettato. É importante per gli uomini essere consapevoli dei pericoli della mascolinità tossica e dei rischi di perdere il contatto con la loro virilità e forza. Tuttavia, è anche importante riconoscere che ci sono una serie di espressioni di mascolinità che possono essere sane e soddisfacenti, e che alla fine ciò che conta è come gli uomini si sentono con se stessi e come si relazionano con gli altri.
Un modello di mascolinità sano da seguire è di per certo quello del padre di famiglia fedele e comprensivo ma anche capace di assoluta assertività e decisione quando serve, garantendo al nucleo familiare una sensazione di protezione e mantenimento della sicurezza. In linea generale però, un uomo è bene che non si senta mai incasellato in giusto o sbagliato e che sappia portare equilibrio tra i due propri archetipi: maschile e femminile, senza esasperarne uno piuttosto che l’altro.
Come la crisi della mascolinità influisce sui ragazzi adolescenti?
La crisi della mascolinità è un problema sempre più presente nella società odierna e va affrontato per poter garantire un futuro sano per i nostri figli. Questa crisi diventa auto-perpetuante poiché i giovani uomini con padri assenti diventano a loro volta padri assenti, ripetendo così il ciclo all’infinito.
Come scrivono Warren Farrell PhD e John Gray PhD nel loro libro “the boy crisis”, c’è proprio una crisi del maschio e della mascolinità in genere. Si parla di una generale scarsità di punti di riferimento solidi che ispirino i ragazzini a seguire una certa strada piuttosto che rimanere confusi a vita come succede fin troppo spesso in famiglie con genitori divorziati.
Bisogna rendersi conto che l’uomo in linea generale rappresenta la direzione, la luce che illumina il buio, la sicurezza in se stessi, la forza e la resilienza che sono tutte qualità maschili (che anche le donne hanno).
Sono le nostre virtù alte ed i valori forti. È il coraggio di fare pazzie o l’ambizione di essere e di realizzarsi nel lavoro e nella vita. È da comprendere che un ragazzino senza padre, in generale sia un ragazzino più perso e confuso perché senza la sua bussola personale.
Nel libro citato si sostiene che ci sia una crisi che colpisce i ragazzi negli Stati Uniti e in altre nazioni sviluppate, caratterizzata da problemi di motivazione, voti bassi, deficit dell’attenzione e dipendenza dai videogiochi, oltre a problemi con la sessualità e nel rapporto con le donne. Questo è presente anche nel nostro paese, basti pensare alla situazione degli incel: ragazzi rassegnati dal fatto di non poter avere una donna nella vita e rimanere vergini per sempre.
Farrell sostiene che la società sia cieca di fronte a questa crisi, in parte perché storicamente la società sia stata dipendente dai ragazzi che muoiono in guerre e conflitti, e in parte perché manca un discorso pubblico sull’argomento.
Come affrontare la mascolinità tossica?
La mascolinità tossica si affronta anzitutto rendendosi conto, tramite anche studi a riguardo, che I ragazzi senza papà hanno maggiori probabilità di essere poco empatici, andare male a scuola, essere suicidi, commettere omicidi o finire in prigione proprio per la mancanza di un riferimento da seguire dovuto alla mascolinità tossica.
In questo contesto di confusione e ostilità verso la mascolinità, figure come Andrew Tate guadagnano rapidamente un enorme seguito di giovani uomini che, comprensibilmente, si affidano a qualcuno che ha un messaggio che celebra la mascolinità anziché trattarla come una malattia.
Come aiutare gli uomini a superare la mascolinità tossica?
Riporto il pensiero di Matt Walsh da questo video perché lo condivido pienamente. Matt dice che Tate spesso è bravo a individuare i problemi della nostra cultura in relazione alla situazione della mascolinità e merita credito per aver parlato in difesa della mascolinità anziché denigrarla e chiederne l’eliminazione.
Tuttavia, secondo Walsh, Tate sbaglia quando si tratta della soluzione al problema. Secondo lui, gli uomini dovrebbero rifiutare la programmazione che la società vuole loro imporre e, invece, lavorare duramente per prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, perseguire il successo e costruire una vita piena di piacere superficiale contornati da donne disponibili che vogliono l’uomo alpha che si impone sugli altri. Walsh sostiene invece che gli uomini siano chiamati e creati per una vita di servizio come protettori e provider, per essere mariti e padri, per essere leader delle loro famiglie. La vita dedicata alla famiglia, alla protezione e alla fornitura per i propri cari è, secondo Walsh, la vera chiave per la felicità e la realizzazione degli uomini.
Essere un uomo sicuro di Sé, un marito fedele e un padre responsabile
In passato, la società aveva un maggiore rispetto per il ruolo del padre nella famiglia, ma oggi sempre più padri sono assenti o disimpegnati dalle responsabilità paterne. Questo ha portato a una crisi nella mascolinità in cui i giovani uomini non hanno modelli positivi di uomini impegnati e responsabili nella vita familiare. Senza un padre presente e attivo, molti giovani uomini non hanno le competenze e le abilità per diventare mariti e padri responsabili.
Ciò non significa che gli uomini non debbano perseguire il successo e la realizzazione personale e che possano sperimentare relazioni diverse negli anni della giovinezza, ma è importante che essi trovino un equilibrio tra questi obiettivi e le loro responsabilità familiari di una vita adulta. La vera realizzazione per un uomo secondo Walsh è quella di essere un marito affettuoso e un padre presente, non solo per se stesso, ma anche per la sua famiglia e per la società.
Inoltre, Walsh sostiene che la formazione e la preservazione di famiglie forti, intatte, amorevoli e ben guidate sia la chiave per salvare la nostra società. Famiglie forti va inteso come “incoraggiare il valore della famiglia”, anzitutto per la naturale e ovvia prosecuzione della specie, ma anche per le, anch’esse ovvie, conseguenza che una famiglia ha sulla vita di un essere umano: supporto, cura, aiuto, incoraggiamento, vicinanza, empatia, amore, condivisione e soprattutto la massima gioia di un essere umano: i figli.
Non sarà attraverso influencer come Andrew Tate o attraverso altre figure pubbliche che mostrano un successo superficiale, ma attraverso l’istituzione di famiglie forti e ben guidate che la società può essere salvata.
La mascolinità tossica ti spinge ad una vita vuota
Inoltre la realizzazione del successo materiale e dell’edonismo, secondo Walsh, non porteranno alla vera felicità e alla realizzazione personale. Gli uomini che perseguono questi obiettivi finiranno per trovarsi in una vita vuota e insoddisfacente, lontano dalla vera realizzazione e dalla vera felicità.
Noi di Expanda crediamo che gli uomini debbano rifiutare la programmazione che la società vuole loro imporre e invece lavorare duramente per prendersi cura di se stessi, perseguire il successo personale e costruire una vita significativa, ma non trascurando il loro ruolo fondamentale di veri uomini per la loro famiglia.
Al contempo, è importante ricordare che non esiste un unico percorso per la realizzazione personale, e che ci sono molte forme diverse di maschilità. L’importante è che gli uomini siano liberi di scegliere il loro percorso personale, ma siano anche consapevoli che una vita dedicata alla famiglia e alle responsabilità paterne è una strada che porta a vera felicità e realizzazione.
Inoltre, è importante sottolineare che la crisi della mascolinità non è solo un problema per gli uomini, ma anche per le donne e per la società nel suo complesso. Ci vuole il contributo di tutti per risolverlo e creare una cultura che promuova e valorizzi la mascolinità sana e responsabile.
La fragilità eccessiva dei nostri tempi
Per finite bisognerebbe ricordare a tutti che una società colma di comfort rischia di creare (cosa già presente) una società di persone estremamente fragili e incapaci di affrontare le avversità. Questo si intende anche nel caso di conflitti nelle relazioni.
Come esseri umani non siamo sempre il linea tra di noi. Crediamo cose diverse e conduciamo la nostra vita in modi diversi. Questo significa che per non avere grandi conflitti tra di noi, dobbiamo saperci esprimere in maniera composta e moderata da una parte, ma anche saper accogliere un contraddittorio spesso deciso e forte, senza recitare la parte delle vittime.
Oggi si è diffusa invece l’idea che sia l’uomo aggressivo, di base bianco e occidentale, il vero problema da eliminare poiché responsabile della condizione di debolezza emotiva delle minoranza. Questa convinzione è bene che sia rivista totalmente.
Lascia andare i sensi di colpa
L’uomo deve levarsi di dosso colpe che non ha e saper valorizzare la propria capacità decisionale quindi anche la propria assertività quando c’è da dibattere o prendere decisioni importanti, gestendo in maniera responsabile il fuoco che ha dentro senza rimanerne bruciato.
Su questo punto mi sento di far notare che questo pensiero (di un uomo colpevole) viene promosso da chi oggi non vuole nessuna struttura fondata su valori sani e che vuole promuovere solo un nichilismo totale.
Questi in genere sono gli estremisti che promuovono il gender fluid e vogliono convincere la società che non esistano differenze biologicamente e naturalmente delineate tra uomo e donna.
Questo pensiero non va promosso ma lasciato morire a se stesso, motivo per il quale scrivo questo articolo.
L’uomo ha bisogno di sviluppare responsabilità e capacità decisionale, nonché una direzione certa per la sua vita dove sentirsi utile ed espresso. Questo è anche quello che facciamo per giovani e meno giovani in Expanda.
Solo conoscendo se stessi e determinando chi si é, si può veramente diventare responsabili e maturare autostima e sicurezza di Sé.
Allora uomo o donna sanno riconoscersi nella consapevolezza priva di genere, che sta dietro il pensiero e l’emozione, perciò superando i conflitti legati al proprio sesso. Così facendo, uomo e donna smettono di sentirsi disequilibrati nella loro espressione maschile o femminile e cominciano a essere liberamente espressione della propria anima nel corpo che è stato concesso loro alla nascita.
Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi approfondire il discorso, ti aspettiamo in Expanda.
Leggi anche: Come essere un uomo: la guida in 3 steps
Videografia e bibliografia che ha ispirato questo articolo
Jordan Peterson Debates A Woman On Toxic Masculinity
The Current Crisis of Masculinity
The Rise Of Weak Men – Breaking Down Toxic Masculinity In America Today
Jon Bernthal On Toxic Masculinity | Conan O’Brien
Why Toxic Masculinity is Hurting Men
Why Young Men Listen To Andrew Tate | Ep. 1090
Men Are Giving Up On Marriage And Family Life. Here’s Why They Shouldn’t. | Ep. 1091 Matt Walsh Responds To Andrew Tate Supporters
The Boy Crisis: Why Our Boys Are Struggling and What We Can Do about It